Ancora nessuna sanzione per i responsabili di Lombardia Informatica che hanno messo a rischio la privacy dei lombardi. Così la Giunta regionale ha risposto, nel corso del Consiglio regionale di oggi, a un’interrogazione del Consigliere del M5S Lombardia Dario Violi che aveva sollevato il caso di una falla nella rete di Lombardia Informatica che consentiva a chiunque di accedere ai dati personali, dall’indirizzo, al numero di cellulare fino all’anagrafica dei figli, di migliaia di persone.

Per un fatto di una gravità inaudita si è intervenuti con una leggerezza disarmante. Persino il Garante ha riscontrato “condotte non conformi al Codice della Privacy”. Se un pedofilo avesse cercato l’indirizzo di un ragazzino? Se uno stalker avesse cercato l’indirizzo della donna che perseguita? L’elenco delle possibilità potrebbe essere infinito e i responsabili di un errore così grave e pericoloso devono essere rimossi dai loro incarichi. Non oso immaginare cosa possa fare un hacker con la rete di Lombardia informatica se solo il M5S è stato in grado di scoprire una falla macroscopia nel sistema. Un ente pubblico deve tutelare i cittadini, e non, come in questo caso, metterli in pericolo. Auspico che il procedimento del garante della privacy vada avanti perché chi ha sbagliato deve pagare.

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