REFERENDUM EUTANASIA LEGALE PER LA LIBERTÀ DI SCEGLIERE

REFERENDUM EUTANASIA LEGALE

PER LA LIBERTÀ DI SCEGLIERE

Dal 1° luglio prossimo sarò, insieme ai colleghi del MoVimento 5 Stelle, nelle piazze per autenticare le firme sul quesito referendario che vuole abrogare parzialmente la norma (l’articolo 579 del Codice penale) che impedisce l’introduzione dell’Eutanasia legale in Italia.

Quello del “fine vita è un tema molto delicato che va discusso senza cadere nel terreno di scontro ideologico. Preferiamo spostare il confronto dai principi alla storia delle persone, in modo che ognuno disponga della propria vita come meglio crede, senza sentirsi costretto in alcuna scelta. Ogni scelta è degna, ogni uomo dovrebbe sempre poter scegliere senza esser giudicato. È importante si torni alla proporzionalità delle cure, alla convinzione che la vita vada difesa e prolungata ma non a qualunque costo. Pensiamo ci siano beni più grandi, come il diritto ad una morte umana.

Le malattie croniche e degenerative hanno un’incidenza comunque più alta oggi (dato statistico normalizzato a parità di tecnica diagnostica). Spesso vengono adottate cure che sconvolgono completamente la dimensione umana: basti pensare all’immagine frequente di pazienti terminali innestati a tubi come macchine. Credo che opporsi alla libera scelta ed arrivare a sostenere che staccare un mezzo artificiale equivalga a “uccidere”, abbia ricadute peggiori: interrompere un trattamento che non da le risposte sperate non coincide con un omicidio ed il solo farlo credere è paradossale e potrebbe essere evitato perché questo sì, è disumano (indurre il paziente alla prova ulteriore, di chiedere per autodeterminismo qualcosa che avverrebbe naturalmente se soltanto capissimo che c’è un limite). L’opinione pubblica è da sempre divisa sul tema. Sempre più persone ritengono che quella dell’eutanasia sia una richiesta legittima perché legata alla “perdita di dignità”.

Occorre un’ampia riflessione pubblica ed i riflettori accesi. Occorre un referendum per lasciare la libertà e perché non assecondare il desiderio di un malato sarebbe disumano.

L’eutanasia non è l’unica via per chiunque.

Prima di tutto devono esser degne le condizioni in cui le nostre scelte sociali costringono a vivere la morte. La morte deve avere una sua dimensione umana e la medicalizzazione e la sedare del dolore sono importanti. Il dolore impedisce la dimensione più specifica dell’uomo perché inchioda nell’isolamento.

È importante normale la scelta di fine vita senza dimenticare tutti i risvolti etici della fase terminale della malattia: occorre garantire che una tale richiesta sia lucida e che non sfoci nel sacrificio della persona, soprattutto in una società che spesso vede vite umane non più degne, (quelle di persone anziane malate e non autosufficienti).

#ReferendumEutanasiaLegale

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