Giornalettismo.com, sito che non perde un’occasione per disinformare sul Movimento 5 Stelle, pubblica un “articolo” molto critico verso la proposta di legge, che mi vede come primo firmatario, per l’eliminazione dell’obbligo di vaccinazione pediatrica in Lombardia.

Mazzetta, così si firma l’autore, scrive: “una proposta di legge che presta il fianco alle credenze di quanti ritengono i vaccini inutili e pericolosi, credenza alimentata da una serie di bufale diffuse negli anni e dallo stesso circuito di gente che generalmente teme le scie chimiche e coltiva altre paranoie assortite e che all’interno del M5S è vagamente rappresentata”.

L’articolo rincara la dose: la proposta di legge sarebbe bizzarra, irresponsabile, criminale, in malafede e darebbe voce a credenze truffaldine. Non mancano gli scenari apocalittici all’eventuale approvazione della proposta: “nella aree dove la vaccinazione non è obbligatoria e dove molti condividono queste bizzarre credenze si sono già verificate epidemie mortali di malattie altrimenti innocue, come il morbillo, che di recente ha fatto strage diffondendosi ovviamente nelle comunità prive di protezione immunitaria”. La proposta infine darebbe voce all’isteria anti vaccino e alle “bufale strillate di sedicenti paladini del popolo, nemici del grande complotto della case farmaceutiche”.

Evidentemente quanto pubblicato non è “giornalismo” ma ben più banale “giornalettismo” e l’autore, senza fornire alcuna fonte a supporto, si limita a riportare proprie quanto opinabili opinioni.

Premetto che la proposta non è una mia invenzione, ma fa parte del programma sanità del M5S per le elezioni regionali del 2013, e che quindi io in quanto portavoce mi sono premurato di tradurla in progetto di legge. Ci tengo anche a sottolineare che tale parte di programma è stata studiata e redatta da medici e non da teorici delle scie chimiche. Proprio il fatto che l’autore scada nel paragonare un tema tanto serio, per il quale si richiede l’avvio di un dibattito cosciente, alle teorie delle scie chimiche mi fa pensare che sia lui ad essere in malafede e a volersi erigere a “sedicente paladino” di una qualche corrente favorevole al mantenimento dello status quo. Lui e chi per lui hanno forse paura del dibattito?

Ero consapevole che la mia proposta avrebbe generato sostenitori e oppositori e, seppure questi ultimi si siano spesso espressi con una raffica di insulti, sono contento del fatto che il dibattito sia iniziato e sarà mia responsabilità promuoverlo a livello accademico, affinché i cittadini possano avere le idee chiare e non essere spaventati da teorie apocalittiche.

Il progetto di legge, diversamente da come molti detrattori sostengono, non prevede la sospensione della somministrazione dei vaccini, bensì l’eliminazione dell’obbligo, prevedendo un’informazione libera e consapevole, e mantiene la gratuità per chi decide di somministrare i vaccini ai propri figli.

Il progetto non è figlio di teorie antivaccinali o complottiste contro le case farmaceutiche e i nuovi ordini mondiali. Chi mi conosce sa benissimo che non mi faccio portatore di teorie campate per aria, ma non sopporto nemmeno chi difende a spada tratta lo status quo in modo persino aggressivo e violento, scraggiando il dibattito e la possibilità di far conoscere ai cittadini questioni mai discusse.

Aggiungo un paio di fatti:

1) Il Veneto ha sospeso l’obbligo vaccinale per l’età evolutiva nel 2007 (legge regionale n. 7 del 23 marzo 2007)

2)  Su 29 Paesi europei (27 dell’Unione europea, più Islanda e Norvegia) 15 nazioni non hanno alcuna vaccinazione obbligatoria.

3) L’Italia è tra i cinque Paesi europei (gli altri sono Francia, Grecia, Portogallo, Belgio) in cui resiste l’obbligo vaccinale e, insieme alla Francia, quello in cui il numero di vaccinazioni obbligatorie è più alto (quattro).

4) La nostra politica di contrasto delle malattie infettive deve confrontarsi con una situazione scientifica, culturale e sociale radicalmente mutata rispetto al momento storico dell’introduzione dell’obbligo.

5) In Italia è già stato avviato un percorso di progressiva abolizione dell’obbligo con la precisazione da parte del ministero della Pubblica Istruzione che la mancata produzione del certificato vaccinale non può pregiudicare la frequenza scolastica.

6) L’obbligo di legge per i neonati riguarda difterite, tetano, poliomelite, epatite b. Ma nella dose più diffusa (spesso l’unica disponibile) ci sono gli antigeni per altre due malattie infettive. In pratica vengono somministrati 6 vaccini nonostante gli obbligatori siano 4. A pagarli è sempre il Sistema Sanitario Nazionale.

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