Nelle ultime due settimane il mio lavoro in Regione è ripreso a tempo pieno.

Mercoledì 28 ho incontrato i sindacati di polizia locale per discutere della delibera sulle nuove divise e sui tesserini elettronici, a loro avviso insignificante in un momento in cui i problemi della Polizia Locale sono ben altri, principalmente relativi alla tutela e alla sicurezza personale. Abbiamo poi parlato di centrale unica operativa, che era nel programma elettorale del M5S e che a luglio siamo riusciti ad inserire nel programma di governo regionale grazie ad un mio odg votato da tutta l’aula. Avere una centrale unica permetterebbe di coordinare e quindi massimizzare l’intervento dei diversi corpi di polizia, con un conseguente miglioramento della sicurezza per il cittadino e razionalizzazione di costi e strutture.

Giovedì 29 ho incontrato il dirigente di Confimi dell’Emilia Romagna che mi ha raccontato del loro progetto di gestione degli appalti secondo la regola dell’offerta economicamente vantaggiosa, ipotesi che potremmo considerare per porre fine all’attuale sistema del massimo ribasso che genera opere incompiute o bassissima qualità. In Emilia stanno sperimentando questo meccanismo per la gestione degli appalti per la ricostruzione post-terremoto, con una commissione di tecnici di elevato profilo che valutano la bontà delle offerte non soltanto da un punto di vista economico e che vengono  estratti a sorte di volta in volta per limitare i condizionamenti, la corruzione e le infiltrazioni. Non sarebbe male pensare ad una soluzione simile per la valutazione dei progetti all’interno di Finlombarda.

Lunedì 2 ho incontrato il nostro deputato Davide Tripiedi della Commissione Lavoro per la revisione della Legge Marcora, sulla quale mi ero già confrontato con Davide Crippa di Attività Produttive durante la mia visita a Roma. Abbiamo stabilito un piano congiunto per la strutturazione della proposta e per la sua presentazione in Parlamento, che non avverrà senza la consultazione delle parti sociali coinvolte.

Ieri per la prima volta ho avuto l’occasione di incontrare un Capo di Stato straniero, Evo Morales, che era in visita alla comunità boliviana di Bergamo. Trovo vergognoso che, ad eccezione del Sindaco, non ci fosse nessun altra autorità politica ad accogliere un presidente straniero ed i suoi due ministri. Sicuramente è stata un’esperienza interessante, visto che Morales è il presidente che immediatamente dopo l’elezione si è dimezzato lo stipendio ed ha nazionalizzato gli idrocarburi fino ad allora in mano alle multinazionali straniere. Con gli introiti così ottenuti  ha investito soprattutto in scuola, cultura e welfare, arrivando nel giro di un paio d’anni ad aumentare del 50% il sussidio di disoccupazione.  Sarà forse per evitare qualsiasi paragone o situazione di imbarazzo che le altre forze politiche non si sono presentate?

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