Questa mattina sono stato ad Agrate Brianza con i lavoratori delle aziende ST Microelectronics e Micron, due multinazionali che rappresentano da anni il cuore dell’economia hi-tech italiana con risultati brillanti.

ST è partecipata dal Ministero dell’Economia (13,5%), quota che garantisce al Governo un controllo sull’azienda, ma soprattutto un’entrata fissa media di 40 milioni di euro all’anno. Praticamente uno dei pochi casi italiani dove il sistema pubblico/privato funziona e produce utili per lo Stato e posti di lavoro altamente specializzati per la zona della Brianza, senza dimenticare il notevole indotto che ne consegue.

Bene, proprio perché si tratta di una delle poche politiche industriali azzeccate nel nostro Paese, il governo del rinvio Letta sta pensando di cederlo ai privati per una cifra che si aggira tra i 600 e gli 800 milioni di Euro.

Il governo francese, che pure detiene il 13,5% della società, al contrario ha deciso di investire negli stabilimenti presenti sul proprio territorio circa 400 milioni di Euro, al fine di garantire un maggiore sviluppo del settore nel proprio paese e conseguentemente posti di lavoro.

La politica industriale dello Stato italiano, con la logica “incasso poco subito e per il futuro speriamo in bene”, passa il messaggio che l’Italia non è interessata al settore hi-tech (e poco importa se l’Unione Europea ha appena deciso di orientarvi circa 200 miliardi di Euro nei prossimi 6 anni) e di conseguenza i soci privati hanno tutto l’interesse ad andarsene, magari dagli amici francesi che sono più interessati, lasciando a casa centinaia di lavoratori specializzati dell’azienda e facendo fallire tutto l’indotto sviluppatosi negli ultimi 20 anni.

Che i governi degli ultimi 20 anni, con l’appoggio di Confindustria e sindacati, non abbiano avuto una politica industriale è un dato di fatto, ma abbiano almeno l’accortezza di non rovinare ciò che il territorio è stato in grado di creare.

Le quote di ST non sono da vendere e lo Stato deve continuare ad investire in un’azienda definita “il gioiello dell’hi-tech”.

Con la logica dell’ “incasso oggi e domani vedremo” ci hanno rovinato il futuro. Se non sono capaci di fare scelte di politica industriale, che almeno si astengano del tutto!

Condividi questa pagina
  •  
  •  
  •  
  •  
  •  
  •  
  •