Sulle barriere architettoniche da trent’anni la Lombardia prende in giro i disabili

Nessuna risposta alla mia interrogazione, discussa oggi dal Consiglio regionale, sull’attuazione delle leggi nazionali e regionali per l’abbattimento delle barriere architettoniche. Prendono in giro le persone disabili. In trent’anni la Lombardia non ha mosso un dito sulle barriere architettoniche negli edifici e sul suolo pubblico. Esiste una legge nazionale del 1986 che imponeva a tutti i comuni di adottare un piano per l’eliminazione delle barriere entro un anno. Per i numerosi comuni che non hanno adottato il piano la regione deve nominare un commissario, cosa che non è mai avvenuta. Nel 1989 una legge regionale approvata dalla Lombardia creava un organismo tecnico scientifico per censire le barriere negli edifici pubblici e per proporre soluzioni per il loro abbattimento. A quanto ci risulta quell’organismo non è mai stato realmente istituito. Abbiamo chiesto con un’interrogazione alla giunta quale fosse l’applicazione della legge nazionale e regionale sulle barriere architettoniche e ci è arrivata una non risposta a dimostrazione che per la Giunta Maroni trovare una soluzione per le difficoltà che vivono le persone disabili non è una priorità. Ci muoveremo immediatamente affinché le leggi nazionali e regionali sull’abbattimento delle barriere architettoniche siano rispettate, la Lombardia non può permettersi di continuare ad essere un percorso ad ostacoli per le persone con disabilità.

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