Oggi in commissione congiunta avremmo dovuto votare l’indizione di un referendum per la fusione di tre comuni bergamaschi (Borgo di Terzo, Luzzana e Vigano San Martino), dopo che con una raccolta firme la maggioranza degli abitanti ne aveva chiesto l’avvio dell’iter.

Tuttavia la Lega, fin dall’inizio contraria alle fusioni per motivi opportunistici, ha chiesto che non si votasse (adducendo motivazioni burocratiche), con l’obiettivo di rinviare di due settimane il provvedimento e mandarlo fuori tempo massimo.

Proprio loro che ce l’hanno con gli euro-burocrati, si sono trasformati in lega-burocrati. Ancora peggio, il rifiuto di permettere il referendum è vergognosamente antidemocratico, poiché va contro il volere della maggioranza dei cittadini.

Ma chissenefrega se la fusione significa maggiore efficienza e taglio dei costi, chissenefrega se i cittadini si sono espressi a favore: in tempi di magra, anche un piccolo campanile può rappresentare una poltrona molto ambita.

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