EXPO: La Russia se ne va lasciando i debiti, ma Expo chiede i soldi alle imprese italiane

La Ges.Co.Mont., ditta specializzata in carpenterie metalliche con sede a Caravaggio che da lavoro a 30 dipendenti, rischia di chiudere i battenti perché i committenti del padiglione russo di Expo hanno bloccato i pagamenti alle aziende che costruirono il padiglione. I debiti accumulati dai russi nei confronti delle imprese italiane ammontano ad un milione di euro, di cui 90 mila nei confronti della Ges.Co.Mont.

Come se non bastasse, ora Expo minaccia di emettere un’ingiunzione di pagamento nei confronti di queste aziende che, non avendo ancora incassato i pagamenti per i lavori effettuati, non sono in grado di far fronte alle spese per i servizi e la mensa forniti da Expo alle aziende durante il periodo di costruzione del padiglione.

E’ evidente che la morosità dell’azienda nei confronti di Expo è una diretta conseguenza del mancato pagamento per i lavori eseguiti. Regione Lombardia e Expo avrebbero dovuto attivarsi per chiedere alla holding russa lo sblocco dei pagamenti, invece ancora una volta hanno agito da burocrati, mostrando il totale disinteresse per i cittadini e le imprese lombarde.

Oggi ho presentato una interrogazione per chiedere se e come Regione Lombardia intende intervenire a sostegno di queste imprese. Mi aspetto che Expo S.p.A., di cui Regione Lombardia è socia, sospenda la richiesta dei pagamenti fino a quando le imprese che ancora vantano dei crediti per le prestazioni fornite ad Expo non verranno totalmente ripagate per i lavori effettuati.

Expo-Russia-non-paga

Ho chiesto inoltre a Regione Lombardia di attivarsi per sollecitare i partner stranieri che ancora devono soldi alle aziende lombarde, nel caso specifico, il Ministero degli Esteri russo.
Purtroppo stiamo già vivendo un momento economico difficile, non possiamo permetterci la chiusura di ulteriori aziende e la perdita di posti di lavoro, per colpa dei mancati pagamenti per i lavori svolti all’interno di un evento pubblico.

Oltre al danno derivante dai mancati pagamenti poi, si aggiunge anche la beffa delle richieste di pagamento prevenute all’azienda da parte del tribunale di Milano. La holding russa infatti, a solo un mese dall’inaugurazione, aveva bloccato i pagamenti contestando tramite il Tribunale di Milano dei vizi sulle opere eseguite. Il tribunale aveva quindi inviato un perito che, non avendo rilevato alcuna irregolarità nell’esecuzione dei lavori, aveva dato ragione alle imprese esecutrici. La holding russa però non ha mai pagato la parcella al perito del tribunale, il quale ora minaccia di rivalersi sulle imprese.

Come consigliere non ho nessuna competenza in questo ambito, ma auspico che il Ministero intervenga per risolvere questa situazione. Gli imprenditori coinvolti non chiedono nessuno sconto o regalo, ma semplicemente una sospensione delle richieste di pagamento fino a quando non riceveranno quanto gli spetta per i lavori eseguiti ad Expo.

 

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