Oggi siamo stati noi ad andarcene dalla Commissione, in questo caso proprio la IV sulle Attività Produttive, perché in completo disaccordo con un programma pluriennale del commercio che vuole permettere ai centri commerciali di tornare a dilagare dopo lo stop di 6 mesi che il M5S era riuscito ad ottenere lo scorso giugno.

Non è tollerabile infatti, a pochi giorni dal Consiglio che lo dovrà discutere ed approvare, ricevere un provvedimento blindato e completamente stravolto rispetto a quello che era stato concordato qualche giorno fa da tutti i gruppi politici come conseguenza di tre settimane di lavoro.

Ovviamente, proprio quando era il momento di fare opposizione, gli eroi del PD si sono limitati all’astensione, guardandosene bene dall’andare contro le lobby della grande distribuzione che in questi anni hanno contribuito al crollo del commercio di vicinato, allo spopolamento dei centri urbani e al peggioramento dei carichi di lavoro e delle condizioni contrattuali.

Le nostre proposte di modifica chiedevano di riequilibrare il settore e di orientarlo al commercio al dettaglio, allo stop al consumo di suolo, alla tutela dei prodotti a Km0 e al sostegno della piccola-media impresa. Ma non c’è stato nulla da fare, ancora una volta le grandi lobby commerciali hanno scortato i partiti nella definizione di provvedimenti e testi di legge che sostengono i loro interessi e non quelli dei cittadini lombardi.

(E fortuna che la Lega è quella che difende l’identità, l’economia e la cultura locale…)

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