A pagina 19 de “L’Eco di Bergamo” di oggi Matteo Rossi (PD) lancia la sua candidatura alla guida della “Nuova Provincia” e parla di “una fase costituente”.

Ma le province non le dovevano abolire? E il ddl Del Rio (o delirio) non doveva essere solo una fase transitoria, utile a smantellare le vecchie province, in attesa del tratto di penna rossa sulla Costituzione?

Ecco l’ennesima presa in giro, confermata dallo stesso PD bergamasco: al massimo, se mai ce la faranno, toglieranno la parola “province” dalla Costituzione, ma esse rimarranno istituite tramite legge ordinaria così come previsto dalla riforma (quale riforma?!) Del Rio. E al massimo taglieranno qualche altro servizio senza tagliare le tasse che l’hanno finanziato.

L’intervista si chiude sulla questione dei compensi a presidente e consiglieri della provincia, apparentemente pari a zero. Secondo Rossi “La sfida della nuova Provincia è affascinante, anche perché a occuparsene saranno ‘persone normali’, con un loro lavoro […]”. Dimentica di dire che a potersi candidare saranno soltanto sindaci o ex consiglieri provinciali, che lui è già stipendiato dalla politica (è assunto dal PD in Consiglio Regionale), e che a Roma sia maggioranza che opposizione sono certi che entro la fine dell’anno verranno introdotti dei “rimborsi spese”.

I giornali, che non si sono accorti dell’improvviso cambio di rotta e si sono scordati in fretta e furia del tweet renziano sull’abolizione delle province, salutano positivamente “fase costituente” della “Nuova Provincia”.

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